Un codice di condotta per l’AI

Si corre ai ripari.

L'annuncio congiunto del segretario di Stato americano Blinken e dalla vicepresidente della Commissione europea Vestager sul tema caldo dell'intelligenza artificiale è notizia fresca. L'obiettivo? Creare immediatamente regole comuni tra i Paesi democratici e i giganti della tecnologia.

Già nelle prossime settimane si cercherà di redigere un comune codice di condotta sull’intelligenza artificiale, da far poi approvare - su base volontaria -  dai giganti della tecnologia e dal maggior numero possibile di Paesi democratici.

Gli Usa sembrerebbero avere due intenti:  innanzitutto tornare ad essere protagonisti in una materia – quella della regolamentazione – nella quale l’Europa è andata molto più avanti, e in secondo luogo cercare di allargare la coalizione anche alle altre democrazie, più o meno solide, del resto del mondo. L'America sembra interessata a raggiungere un'intesa planetaria su temi come il nucleare, per scongiurare i rischi esistenziali legati alle nuove tecnologie. Ricordiamo inoltre che l’intelligenza artificiale metterà a dura prova le democrazie con la diffusione della disinformazione e di fake news capaci di influenzare l’opinione pubblica e di togliere credibilità alla politica e alle sue istituzioni.

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