Torna lo “Smart CIG” per gli affidamenti sotto i 5000 euro

dal 1° ottobre sarà obbligatorio il ricorso alle piattaforme certificate anche per queste procedure

L’interfaccia web per gli appalti e tutti i contratti pubblici messa a disposizione dalla piattaforma Anac viene estesa anche agli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro fino al 30 settembre 2024. Lo ha deliberato il Consiglio dell’Autorità Anticorruzione, nella seduta del 10 gennaio 2024, approvando un Comunicato del Presidente. 

La scheda per accedere è online. L'ANAC ha così accolto la richiesta dell'ANCI (Associazione nazionale Comuni Italiani) che nei giorni scorsi aveva chiesto un intervento risolutore per le criticità sollevate dai Comuni. 

Come richiesto da ANCI nei diversi incontri tecnici degli ultimi mesi – ha rimarcato il segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra – occorreva un’adeguata fase transitoria che consentisse un adeguato test del funzionamento del nuovo sistema, accompagnato da una formazione adeguata di tutti gli operatori coinvolti”. 

Nicotra ha segnalato quindi “le principali criticità riportateci dai Comuni che, se non risolte, rischiano di precludere il rispetto dell’immediatezza dell’azione amministrativa degli affidamenti anche per acquisti di beni e servizi di modico valore”. 

I rilievi dell'ANCI hanno riguardato innanzitutto gli affidamenti diretti di valore inferiore a 5 mila euro. "Su questo punto - scrive l'ANCI - l’articolo 1, comma 450 della legge 296 del 2006 aveva esentato gli affidamenti diretti inferiori al citato valore dall’utilizzo di piattaforme, mentre l’articolo 25 del d.lgs 36/2023, cosiddetto nuovo Codice Appalti, prescrive l’utilizzo di una piattaforma telematica per svolgere le procedure di affidamento al 1 gennaio 2024. Considerato tuttavia che il CIG, entro il suddetto importo, serve ai soli fini di tracciabilità, secondo Anci è possibile intervenire per preservare le succitate semplificazioni, almeno in questa prima fase di applicazione, ripristinando la funzionalità dello smart Cig". 

Altro aspetto fortemente criticato riguarda i tempi di attesa "troppo lunghi per l’acquisizione del Cig, sia tramite piattaforme che tramite Mepa, il che blocca di fatto il lavoro delle stazioni appaltanti anche per interventi urgenti. Da qui la richiesta che il rilascio del Cig sia immediato". 

Infine, anche l’accesso tramite Spid non è ritenuto idoneo, perché "impedisce la collegialità del lavoro degli uffici, creando gravi problemi organizzativi soprattutto all’interno degli enti di minori dimensioni demografiche". 

Comunicato ANAC 

Facendo seguito alle richieste avanzate dall'ANCI, l'ANAC “al fine di favorire le Amministrazioni nell’adeguarsi ai nuovi sistemi che prevedono l’utilizzo delle piattaforme elettroniche e garantire così un migliore passaggio verso l’amministrazione digitale, sentito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha ritenuto necessario adottare un interfaccia web per gli affidamenti diretti di importo inferiore ai 5000 euro, in supporto delle amministrazioni, al fine di consentire lo svolgimento delle ordinarie attività di approvvigionamento”. 

Tale strumento rappresenta una modalità suppletiva che può essere utilizzata in caso di impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD, per il primo periodo di operatività della digitalizzazione”. 

Anche in questo caso la stazione appaltante deve comunque garantire la tempestiva trasmissione delle informazioni alla Banca Dati Anac, attraverso la compilazione dell’apposita scheda (AD5), al fine di consentire l’assolvimento delle funzioni ad essa demandate, ivi compresi gli obblighi in materia di trasparenza. Per gli affidamenti di importo pari o superiore a 5.000 euro restano ferme le indicazioni già fornite in merito all’obbligo di svolgere le procedure di affidamento mediante PAD. 

A decorrere dal 1° ottobre 2024 anche per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro sarà obbligatorio il ricorso alle piattaforme certificate. 

Restano valide le indicazioni di cui alla delibera n. 585 del 19 dicembre 2023 - Linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari con riferimento alle spese giornaliere di importo inferiore a € 1.500: 

Per le spese giornaliere di importo inferiore a 1.500 euro, quali a titolo esemplificativo, le spese relative ai pagamenti di valori bollati, imposte ed altri diritti erariali, spese postali, biglietti di mezzi di trasporto, giornali e pubblicazioni, si richiama quanto stabilito al citato comma 3 dell’art. 3 in ordine alla possibilità di utilizzo di sistemi diversi dal bonifico bancario o postale, fermi restando il divieto di impiego del contante e l’obbligo di documentazione della spesa. L’eventuale costituzione di un fondo cassa cui attingere per spese giornaliere, salvo l’obbligo di rendicontazione, deve essere effettuata tramite bonifico bancario o postale o altro strumento di pagamento idoneo a consentire la tracciabilità delle operazioni, in favore di uno o più dipendenti. 

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